Su il sipario! Il GP di Capodarco n.49 è servito.

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FERMO – “Il 16 agosto saremo lì, a tifare, a gioire, ad ammirare i campioni. Lo faranno i bagnanti dalla spiaggia, lo faranno gli appassionati, lo faremo noi per tifare anche il nostro Ciuccarelli partito da Molini Girola” introduce Albero Scarfini, assessore allo sport di Fermo.

Eccolo il 49esimo gran premio di Capodarco, unica gara internazionale delle Marche. “Il 16 agosto si corre, dopo l’anno di stop. Si chiude così il periodo più difficile che ha costretto il mondo delle due ruote a fermarsi” è io messaggio di Roberto Cicchiné, voce della corsa. In attesa del cinquantennale, il patron Gazzoli deve cambiare qualcosa sul percorso, ma non la qualità di una gara, 180 chilometri con salite impegnative da correre sotto il sole, a cui nel passato ha preso parte anche chi ha vinto gli ultimi due Tour de France.

Lino Sechi, presidente Federazione ciclistica Marche, e Federico Roganti rappresentano il mondo del ciclismo regionale: “In Prefettura abbiamo chiarito tutto. Il nodo è la presenza del pubblico negli ultimi 500 metri. All’inizio sembrava di doverlo togliere del tutto. Ma vedere Capodarco senza pubblico è impossibile. Il prefetto Filippi ha acconsentito a 50 persone. Ma non ci siamo arresi e sabato è arrivato l’ok a un numero più elevato, con green pass, ma le certezze le avremo nelle prossime ore. Come presidente regionale ho spinto perché non tutto è uguale a questo mondo. Gli sponsor hanno bisogno di gente e la qualità dell’organizzazione di Gazzoli è una garanzia”.

Il sindaco Paolo Calcinaro ha cercato di mediare. L’ingresso sarà unico con controllo del certificato, lungo il percorso spazio al pubblico, tranne appunto all’arrivo: “Una piccola rinuncia, ma la gara va fatta” ribadisce Gazzoli. Ci sarà una diretta streaming di tre ore per dare il miglior servizio ai tifosi, che potranno così seguire il passaggio finale sul proprio cellulare.

Riccardo Ciuccarelli è il nome che torna spesso. Il beniamino di casa ha vinto a Poggiana e ora ci proverà a Capodarco. Ci spera anche il presidente del Coni, Fabio Luna che non è voluto mancare: “Dopo un anno e mezzo chiusi in casa, bisogna ripartire. Diamo un segnale positivo con qualcosa di veramente difficile da organizzare. Lo sport deve dare l’esempio, rispettando ogni normativa, magari limandosi ma muovendosi sempre con il buonsenso. Io ho corso alla quarta edizione, per cui capite che fa parte di me, della mia vita agonistica”.

Sei maglie in palio. Maglia rosa al vincitore targato ‘Città di Fermo’ e la indossa Anastasia Lanciotti, la maglia gialla ‘Carifermo’ al secondo classificato indossata da Sara Grifi. Infine la maglia arancione ‘Sollini accessori’ sulle spalle della campionessa Laura Vagheggi. Per fare gare di questo livello servono supporti, come quello della Carifermo: “Vogliamo dare un segnale di ottimismo. Ci accomunano i valori: tenacia, dinamismo, correttezza e trasparenza”.

Confermato il supporto anche della Regione Marche, con l’assessora Giorgia Latini: “Un fiore all’occhiello del territorio e della nostra estate, piena di eventi che attraggono i turisti”. Pensiero comune per il consigliere Marco Marinangeli: “Basta il numero 49 per far capire la serietà e la qualità di questo evento. Per le Marche è un elemento di attrattività. Pochi tifosi? Intanto sorridiamo perché sui pedali si torna a sudare. Responsabilità e buonsenso, attenzione ma non allarmismo e pian piano ritroveremo la normalità”.

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Dopo le maglie da podio, quelle di specialità: la maglia gran premio della montagna dedicata a Casartelli è a pois e marchiata ‘Fabiani’; la maglia bianca va al primo straniero classificato ed è targata Regione; la maglia ciclamino è per i velocisti ed è griffata Ciip e Tennacola.

Capodarco è una delle passioni di Paolo Calcinaro, il sindaco che ama il ciclismo: “Il Gran Premio è un caposaldo. Vedere già varie squadre straniere iscritte è il primo segnale di conferma della bontà dell’operazione. Certo, spero di rivedere un fermano lottare di nuovo dopo Spinozzi e Capodaglio per la vittoria. Poi c’è la gioia da cittadino che ha bisogno di segni di ripartenza, per dare un peso al suo impegno. I casi gravi sono sotto controllo, il nostro comportamento ha quindi dei benefici”.

In chiusura, il patron Gaetano Gazzoli che chiama vicino a sé don Franco Monterubbianesi: “La corsa è cresciuta insieme con lui. La comunità è di tutti. Don Franco ha capito che anche lo sport era utile per superare le barriere. Portiamo il nome della comunità sulle nostre maglie, è un onore e un peso. Nel mondo si parla ovunque di Capodarco. Ma siamo io e Adriano Spinozzi, è difficile gestire tutto questo. La Prefettura ci chiede cose che neppure capiamo, ma noi non ci tiriamo indietro. La gente ci dà fiducia. Quest’anno anche Offida è al nostro fianco”.

Il ciclismo vive sulle strade, ha bisogno del calore delle persone: “Noi non diamo fastidio a nessuno. A Fermo non ci può stare gente all’arrivo, a Poggiana ieri era pieno, forse siamo un’altra Italia. Ma rispetteremo le regole, non abbiamo dubbi” ribadisce.

Don Franco ascolta e come sempre va oltre il singolo momento: “La ripartenza nel mondo arriva dallo sport. La grandezza dell’uomo, il suo sacrificio. Ma Capodarco è il sacrificio degli uomini che hanno accolto le persone in difficoltà”.

Si sente a casa Luca Panichi, un ex campione del ciclismo costretto sulla sedia a rotelle dopo un incidente durante una corsa. “Le difficoltà sono il punto su cui lavorare. Togliere il pubblico dal muro è come togliere l’erba dal campo di calcio. Il nostro spettatore è già educato al rispetto dell’altro” sottolinea. E lo sa bene lui, che con la sua sedia a rotelle il gran Premio lo ha percorso per due volte. Prima dei campioni Under 23, le strade saranno degli amatori. Quelli a cui pensa ogni giorno Sara Grifi, ex professionista. “Capodarco è una grande festa. Non pensiamo al muro vuoto ma alla gioia di correre. Il ciclismo è una scuola di vita e fare parte di questo gruppo è un onore. Da quest’anno sono entrata nel consiglio regionale della Fci. Gli amatori sono un bel gruppo”. Di cui fa parte anche Laura Vagheggi, 38enne di Fermo, neo campionessa regionale ciclismo su strada: “Mi sono impegnata” scherza rispondendo alle domande di Gazzoli.

“Spero che il Gp sia ancora più emozionante del passato. Se lo merita” ribadisce l’atleta di Grottammare che da un anno corre con la maglia della Comunità e ha subito vinto: “Sarò in pista al mattino. Obiettivo? Non si parte mai per perdere” conclude la ciclista, che è anche mamma di due bambini.

Raffaele Vitali